Pinocchio 2018-07-02T11:08:34+00:00

Pinocchio

Uno spettacolo riconosciuto dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi con il premio “Amico di Pinocchio 2018”

Con Umberto Mauro Salvatore Caraccia – Federica scappa – Sara Morsani Cristian Emanuele Caraccia – Fabio Rinaldi
Regia Umberto Mauro Salvatore Caraccia
Drammaturgia Federica Scappa

Trama

Premessa sul metodo quasi indispensabile
Pinocchio nel Cassetto è spettacolo riconosciuto dalla Fondazione Carlo Collodi con il premio Amico di Pinocchio 2018. E’ un progetto della compagnia Teatro Alchemico, nato dall’esigenza di narrare il senso profondo dell’esposizione immaginale di Collodi: Pinocchio siamo noi. Siamo noi nella lotta dell’individuazione, intesa quest’ultima nell’eccezione della psicologia analitica, dove si instaura ad un certo punto dello stadio di vita e mediante un percorso pro-fondo di conoscenza intrapsichica un rapporto dialettico tra ciò che per convenzione chiam-iamo Sé ed Io. Pronomi, questi, che andrebbero superati per scavare quale parte psichica si cela dietro ad essi. Ma questo è un altro discorso o un altro quesito che la compagnia Teatro Alchemico indaga nella costruzione drammaturgica e sul processo creativo profondo che dà luce ai suoi lavori, supportati dal fatto che all’interno della compagnia sono presenti in maniera attiva un giovane psicoanalista ed una pedagogista teatrale, che da diverso tempo sperimentano diverse teorie ed applicazioni empiriche che riguardano l’educazione sociale. “Conosci te stesso e divieni ciò che sei” questo è il viaggio di Pinocchio. Nel lavoro presentato scenicamente non c’è un cassetto, il cassetto è la psiche dello spettatore o del testimone che assiste al canto onirico e dionisiaco degli attori scelti per narrare secondo una linea immagina-le Pinocchio. In quel cassetto Pinocchio c’è. C’è nelle nostre deviazioni narcisistiche, c’è nella nostra potenza verso l’avvenire e nei nostri abbandoni, nelle nostre ribellioni e nelle nostre verità inascoltate. Pinocchio nel cassetto prima di essere un progetto teatrale è in primis un progetto psicologico e pedagogico, adatto a qualsiasi spettatore perché privilegia una chiave simbolica, non solo una chiave logica cartesiana che rispecchia le leggi del determinismo teatrale del capire che va tanto di moda oggi. La nostra chiave di comprensione non si ferma all’intelletto, ma vuole avere il confronto con l’anima dello spettatore. E lo fa mediante l’arte degli attori coinvolti, che si sono sottoposti ad un processo
creativo che scava profondamente nelle zone torbide dell’invisibile, mediante un percorso di costruzione che ha visto l’analisi dei loro sogni che solo chi è abilitato a fare può fare, che marchia il corpo del sudore del training dedicato allo spettacolo Pinocchio nel cassetto. La costruzione di Pinocchio, come si vedrà di
seguito, ha avuto il privilegio di essere stato creato grazie alla Residenza Multidisciplinare della Bassa Sabina organizzata dal Teatro delle Condizioni Avverse che ha visto la compagnia dedicarsi per 20 giorni al lavoro di costruzione profonda e dove si ci è potuti confrontare con esponenti di spicco del mondo teatrale
e del circo contemporaneo In seguito, per la sua costruzione ultima, si sono scelti dei luoghi altri che davano il senso della precarietà e della bellezza dei luoghi non teatrali.

Rappresentazione scenica “Pinocchio nel cassetto”

Noi non vogliamo raccontare Pinocchio, lo ha già fatto Collodi e noi non potremmo mai farlo meglio di come lo ha fatto lui. A noi interessa invece narrare immaginando la relazione di Collodi con la sua fiaba. Ci interessa narrare uno scrittore che si relazione col suo processo creativo attraverso immagini anima, e per
anima non intendo funzioni religiose, ma la funzione creatrice ed ispiratrice: la fata. Collodi che si è spogliato delle sue vesti ed ha accolto l'anima, dà alla luce Pinocchio come una madre per poi ritornare verso la sua origine, il mondo delle ombre o mondo infero, come un funambolo.
Pinocchio, prima solo nella dimensione psichica di Collodi, dopo alcune vicissitudini scelte drammaturgicamente, assumerà corpo ed approderà senza più lasciarci, nella nostra memoria collettiva divenendo archetipo e varcando la soglia verso gli spettatori.

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